Me ne pento. Avrei dovuto ascoltare quelle loro parole, i loro consigli, analizzarli, insomma fare il possibile per facilitarmi la vita. Anche se non penso sarebbe servito a qualcosa: perché quel labirinto è fra i più intricati che ci siano e ci sono solo due modi per superarlo: o ti uccidi o avanzi. Il labirinto di cui parlo è buffo, non ha pareti o oggetti che blocchino la strada, ciò che vedi è il nulla e questo nulla mette angoscia. Non ci sono cartelli che ti aiutino ad attraversarlo e se ci fossero sarebbero lo stesso sbagliati, perché sei tu che devi scegliere dove andare. Le strade percorribili sono infinite e tutte giuste, portano ognuna a qualcosa. Pertanto, non ci sono vicoli ciechi o prove da superare.
Ecco, fra tutti i labirinti che conosco è più simile ad un deserto. Con l’unica differenza che il caldo e il freddo lì non ci sono. Ciò che invade questo labirinto sono malinconia, vergogna, paura, timidezza e rabbia. Tutti sentimenti che ti consumano dentro finché non ti corrodono e ti ritrovi e piangere disperato, senza un apparente motivo.
Pertanto, fai un passo, poi un altro e ti sembra di avanzare, quando poi ti rendi conto di essere andato avanti di talmente poco che alla fine facevi prima a startene buono. Ma il punto è che lo devi attraversare, perché è così che funziona: al di là di quel labirinto c’è qualcosa per la quale sei disposto a fare di tutto, ma di cui non conosci realmente l’aspetto. Lo hai intravisto, lo hai udito ma mai a sufficienza da poter dire: sì lo conosco. Quel qualcosa altro non è che l’essere adulto.
Avanzare in quell’ignoto più disperato, alla ricerca di quel qualcosa ha veramente dell’eroico, perché fa male. Ciò che incontri sono solo miseri indizi di quel tuo essere adulto e tra questi, miseri insulti che mirano solo a distruggere la tua autostima.
Pertanto, fai un passo, poi un altro e ti sembra di avanzare, quando poi ti rendi conto di essere andato avanti di talmente poco che alla fine facevi prima a startene buono. Ma il punto è che lo devi attraversare, perché è così che funziona: al di là di quel labirinto c’è qualcosa per la quale sei disposto a fare di tutto, ma di cui non conosci realmente l’aspetto. Lo hai intravisto, lo hai udito ma mai a sufficienza da poter dire: sì lo conosco. Quel qualcosa altro non è che l’essere adulto.
Avanzare in quell’ignoto più disperato, alla ricerca di quel qualcosa ha veramente dell’eroico, perché fa male. Ciò che incontri sono solo miseri indizi di quel tuo essere adulto e tra questi, miseri insulti che mirano solo a distruggere la tua autostima.
Il tuo stesso corpo si ribella a te ed inizia una metamorfosi assurda che neanche la bomba atomica avrebbe potuto creare: se sei donna ti si gonfia il petto manco fosse una mongolfiera, il maschio diventa terreno fertile per peli su tutto il viso. Ah, poi c’è il viso! Questo inizia una lenta e purulenta eruzione, per renderti irriconoscibile.
Infine, le sensazioni: il viaggio è talmente lungo e monotono che prima ancora che te ne renda conto sei cambiato anche dentro. Le cose che prima ti piacevano non ti appagano più, mentre altre nuove appaiono all’improvviso e non puoi controllarle. Queste cose nuove sono assurde e portano dipendenza a volte e altre volte rendono la vita talmente futile che vuoi solo farti fuori.
Ma sai che ti dico? Ne vale la pena. Perché ciò che hai dall’altra parte è cento volte più bello. E vuoi un consiglio? Magari l’avessi saputo prima. Mi sarei risparmiato trecentomila domande. Quando arrivi lì, il labirinto non cambia di molto, forse mai finirà, ma sai solo una cosa: essere adulto, che è la meta al di là del labirinto, significa riconoscere che, qualunque cosa sia accaduta, ora sta a te decidere che direzione dare alla tua vita, conscio dei tuoi limiti.
Infine, le sensazioni: il viaggio è talmente lungo e monotono che prima ancora che te ne renda conto sei cambiato anche dentro. Le cose che prima ti piacevano non ti appagano più, mentre altre nuove appaiono all’improvviso e non puoi controllarle. Queste cose nuove sono assurde e portano dipendenza a volte e altre volte rendono la vita talmente futile che vuoi solo farti fuori.
Ma sai che ti dico? Ne vale la pena. Perché ciò che hai dall’altra parte è cento volte più bello. E vuoi un consiglio? Magari l’avessi saputo prima. Mi sarei risparmiato trecentomila domande. Quando arrivi lì, il labirinto non cambia di molto, forse mai finirà, ma sai solo una cosa: essere adulto, che è la meta al di là del labirinto, significa riconoscere che, qualunque cosa sia accaduta, ora sta a te decidere che direzione dare alla tua vita, conscio dei tuoi limiti.
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