La realtà dei fatti, tuttavia, è che paradossalmente le uniche persone che viaggiano felici sono quelle senza una meta. Se si prova a domandare a coloro che dicono di avere un obiettivo, peraltro, si vedrà che non lo sapranno identificare ed è proprio per questo che essi possono essere considerati dei truffatori, bugiardi, che pensano di poter sovrastare il sistema del grande labirinto. Ma in realtà ciò che li sovrasta è la paura: il Labirinto è un luogo buio e misterioso, che incute paure e insicurezze, ed è proprio per questo che essi si rivestono di una immaginaria sicurezza per non lasciarsi sopraffare dallo sconforto che la struttura incute.
Il labirinto non è infinito, ma allo stesso tempo nessuno sa dove termini o cosa accadrà una volta concluso il viaggio, e forse è proprio questo che manda avanti i viaggiatori: la curiosità di sapere cosa aspetterà loro. I ricercatori e gli esploratori più tenaci indagano costantemente su un numero preciso di entrate e di uscite, domandandosi quanti percorsi vi siano, quante persone siano bloccate nel labirinto e quante ce ne saranno, cosa vi è al di fuori di esso e cosa succederà dopo la fine: ma è qualcosa di troppo grande che non ha ancora dato risposte.
Il labirinto è gigantesco, finito ma allo stesso tempo infinitamente grande, e ogni parete di ogni angolo cambia aspetto: una persona non ripercorrerà mai le stesse facciate, ed è proprio per questo che, anche se ognuno di noi accelera il cammino, ansioso di trovare il finale, dovremmo goderci ogni singolo passaggio, perché esso è unico nel suo genere.
Il labirinto è gigantesco, finito ma allo stesso tempo infinitamente grande, e ogni parete di ogni angolo cambia aspetto: una persona non ripercorrerà mai le stesse facciate, ed è proprio per questo che, anche se ognuno di noi accelera il cammino, ansioso di trovare il finale, dovremmo goderci ogni singolo passaggio, perché esso è unico nel suo genere.
Succede che le pareti dei primi percorsi siano più colorate, allegre e le strade più praticabili, spianate, quasi a farci credere che il labirinto sia un posto magnifico dove stare; poi piano piano le strade si riempiono di ostacoli, ciottoli, fossi, salite e discese, e non tutti riescono a superarli: non c’è nulla di più brutto dell’abbandonare un compagno di viaggio, ma si sa, a volte per trovare il proprio finale è necessario prendere decisioni non gradevoli.
Le pareti invece saranno chiare e scure a seconda del percorso, né ci sarà mai un equilibrio preciso che permetta alle persone di stabilire come sarà la prossima strada, perché è sempre tutto instabile, ma d’altro lato stimola curiosità: se sapessimo già che ci aspetta dopo, quale sarebbe il divertimento?
I primi anni il labirinto non è così tanto spaventoso, il viaggio non inizia mai in solitudine, ma sempre in gruppo, poi pian piano che si va avanti si iniziano a perdere membri, se ne acquistano altri, si riperdono e poi si ritrovano. Per questo, alcuni diranno che il viaggio è costantemente di gruppo, ma in generale ognuno cammina per sé, per il suo finale e non per quello degli altri: non è egoismo, ma solo la grandissima legge generale che accomuna tutti gli esseri umani e proprio per questo dovremo imparare a non avere paura di stare da soli.
Però, più in generale durante il lungo percorso si incontreranno viaggiatori di tutti i tipi, i più strani, i più buoni, i più cattivi, i più lontani, ma i migliori sono forse i più vissuti, i quali avranno avventure da raccontare, migliaia di pareti da descrivere e insegnamenti da impartire. Ma bisogna fare attenzione, non è l’aspetto a decretare l’esperienza: i più saggi non sono coloro che hanno percorso più strade, bensì coloro che se ne sono godute di più.
A volte nei percorsi ci si può fermare, fare una pausa e ammirare le pareti più belle, così si avrà qualcosa da raccontare; molte volte corriamo, andiamo di fretta, cerchiamo di scavalcare imbrogliando, credendo che sia una gara a chi arriva primo, a chi percorre più strade o a chi arriva più lontano e non pensando che forse ciò che c’è di più bello è arrivare piano, alla fine del grande labirinto, con il sorriso pieno di ricordi e la consapevolezza di aver vissuto bene e non con il fiatone della corsa.
Il grande labirinto della vita va visto come l’esperienza dei tanti viaggi e dei tanti percorsi, e non come il raggiungimento frettoloso di una meta, perché la vita è fatta per vivere e non sopravvivere.
I primi anni il labirinto non è così tanto spaventoso, il viaggio non inizia mai in solitudine, ma sempre in gruppo, poi pian piano che si va avanti si iniziano a perdere membri, se ne acquistano altri, si riperdono e poi si ritrovano. Per questo, alcuni diranno che il viaggio è costantemente di gruppo, ma in generale ognuno cammina per sé, per il suo finale e non per quello degli altri: non è egoismo, ma solo la grandissima legge generale che accomuna tutti gli esseri umani e proprio per questo dovremo imparare a non avere paura di stare da soli.
Però, più in generale durante il lungo percorso si incontreranno viaggiatori di tutti i tipi, i più strani, i più buoni, i più cattivi, i più lontani, ma i migliori sono forse i più vissuti, i quali avranno avventure da raccontare, migliaia di pareti da descrivere e insegnamenti da impartire. Ma bisogna fare attenzione, non è l’aspetto a decretare l’esperienza: i più saggi non sono coloro che hanno percorso più strade, bensì coloro che se ne sono godute di più.
A volte nei percorsi ci si può fermare, fare una pausa e ammirare le pareti più belle, così si avrà qualcosa da raccontare; molte volte corriamo, andiamo di fretta, cerchiamo di scavalcare imbrogliando, credendo che sia una gara a chi arriva primo, a chi percorre più strade o a chi arriva più lontano e non pensando che forse ciò che c’è di più bello è arrivare piano, alla fine del grande labirinto, con il sorriso pieno di ricordi e la consapevolezza di aver vissuto bene e non con il fiatone della corsa.
Il grande labirinto della vita va visto come l’esperienza dei tanti viaggi e dei tanti percorsi, e non come il raggiungimento frettoloso di una meta, perché la vita è fatta per vivere e non sopravvivere.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.