Il racconto è ambientato a Roma, nell’anno 798 dalla fondazione di Roma, cioè nel 45 d.C., in autunno, nel nono giorno prima delle Calende di novembre.
Comodamente sdraiato sul divano, il senatore Publio Aurelio Stazio sorseggiava piccoli sorsi il Falerno caldo dalla sua coppa. Nel mentre Pomponia parlava da quasi un’ora, insieme al patrizio, di tutti gli scandali dell’Urbe, a partire da quelli che coinvolgevano la bellissima e disinvolta imperatrice Valeria Messalina, ma l’attenzione di Aurelio scivolava verso altre cose. A breve si sarebbero tenute le nozze di Lucilla, figlia del retore Arianno e della defunta cugina Calpurnia, con il discepolo Ottavio. La ragazza aveva quasi ventitré anni, era una fanciulla di rara bellezza, con gli occhi a mandorla, di taglio quasi orientale, il collo sottile e la bocca era atteggiata a un timido sorriso. Ma all’alba del quarto giorno, la sposa venne ritrovata morta all’interno di una vasca adibita ai fanghi termali con il dito alzato, come se stesse indicando l’omicida. Publio Aurelio Stazio inizia subito ad indagare, insospettito sia dai comportamenti di Camilla, la gemella di Lucilla, sia dal retore, preoccupato di nascondere il suo passato.
Nel romanzo si possono notare diversi aspetti della società romana. Per esempio, le terme erano uno stabilimento dove si incontravano gli amici, si corteggiavano le signore, si stipulavano contratti e si tessevano persino congiure. Pure le donne vi accedevano liberamente (p.110).
D. Comastri Montanari tratta anche del tema dell’educazione. Le scuole “primarie”, adibite ai fanciulli dai sette agli undici anni, erano a gestione privata, ma aperte al pubblico, e vi si iscrivevano sia maschi che femmine. All’inizio non c’erano edifici particolari riservati alla trasmissione della cultura. Per esempio, Arianno teneva le lezioni all’aperto sotto il portico di Livia, fino a quando non ricevette il sostegno finanziario di Corvino, che gli permise di affittare locali presso il teatro di Marcello. (p. 27) Si nota anche come Lucilla e Camilla abbiano potuto continuare gli studi anche oltre i dodici anni, cioè l’età in cui, normalmente, le donne si sposavano.
Infine viene trattato il tema dell’omosessualità: il retore Arianno abbindolò un cittadino romano anche se questo era un delitto, poiché i giovani erano ritenuti sacri e nessuno doveva tentare di corromperli (p. 49).
Parce sepulto è un romanzo intricato, affascinante e pieno di mistero, ricco di spunti e colpi di scena, che riesce a trasportare il lettore nei luoghi di Roma. La cosa che rende unico questo romanzo rispetto ad altri gialli è il fatto che sia stato ambientato nella quotidianità romana e in particolare nella scuola, dove l’istruzione prevedeva solo leggere, scrivere e fare i calcoli.
L’autrice cerca di innovare questo mondo, per esempio scrivendo che due ragazze hanno continuato gli studi nonostante avessero un’età superiore ai dodici anni.
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