Le donne e i bambini davanti alla guerra. Riflessioni intorno ai romanzi Il sentiero dei nidi di ragno di Calvino e La ciociara di Moravia
Generalmente, la guerra viene concepita come un'impresa di soli uomini e, di conseguenza, viene spesso rappresentata unicamente dal punto di vista maschile.Tuttavia, è opportuno descrivere questo fenomeno da un'altra prospettiva: quella delle donne e dei bambini.
A questo proposito, alcuni celebri autori, come Italo Calvino e Alberto Moravia, riescono a delineare nei loro romanzi un ritratto della guerra non del tutto convenzionale, facendo leva sulla mentalità di donne e bambini.
Il sentiero dei nidi di ragno è un romanzo in cui Calvino presenta la guerra vista dagli occhi di un bambino, Pin, abbandonato a sé stesso durante gli anni della Resistenza.
Egli, a soli 10 anni, è costretto a crescere prematuramente a causa della sua pessima condizione familiare. Infatti, viene escluso dai suoi coetanei, che non lo capiscono, ma anche dagli adulti, che lo allontanano con i loro atteggiamenti violenti e volgari, ai quali Pin vuole conformarsi per essere accettato.
Dopo essere scappato dalla sorella ed evaso dal carcere, Pin si rifugia da un gruppo di partigiani, tra i quali riesce a trovare il vero amico che ha sempre sognato. Qui, il bambino racconta la guerra senza fronzoli e senza un coinvolgimento ideologico, con una semplice ingenuità tipica dei ragazzi della sua età. Egli descrive i personaggi che incontra narrando la verità dei fatti e lasciando trapelare il lato umano di ciascuno di loro, con un linguaggio tutt'altro che complesso, ma di uso quotidiano. Entrare indirettamente a contatto con la guerra, permette a Pin di maturare veramente e di conoscere l'effettiva natura dell'uomo e le realtà che lo circondano.
D’altro canto, Moravia decide di immedesimarsi nel personaggio di una donna, Cesira, per narrare nel romanzo La ciociara le sue avventure con la figlia Rosetta durante la Seconda Guerra Mondiale.
Cesira, infatti, rimasta vedova, è costretta, a causa della guerra, a lasciare Roma con sua figlia Rosetta per rifugiarsi in campagna. Le due semplici donne devono ripetutamente affrontare situazioni difficili, come ad esempio furti, mancanza di cibo e beni materiali, che risultano essenziali per la sopravvivenza, ma soprattutto subiscono la violenza sessuale. Tutto ciò può essere paragonabile alla guerra stessa, che produce i suoi effetti immancabilmente all'interno di ogni persona, rendendola insensibile ed egoista. Infatti, descrivendo la guerra dal loro punto di vista, Cesira e Rosetta continuano a sottolineare come la guerra diventi un'abitudine e come porti le persone a fare ciò che normalmente non farebbero mai, trasformandole completamente.
Nel romanzo le due donne delineano quindi la guerra non dal punto di vista militare, ma da quello di tutti i contadini e gli sfollati che non partecipano alla battaglia, ma ne subiscono gli effetti. Cesira descrive più volte, difatti, i paesaggi durante la guerra, abbandonati e desolati dell'Italia , colpita dalla carestia, dove la sola cosa che sembra continuare a vivere, anche se per poco, è la speranza.
In conclusione, è bene non dimenticare che gli uomini non sono i soli a vivere la guerra e che, nel retroscena, milioni di donne e bambini sono stati costretti a subire le crudeli conseguenze di questi accadimenti.
Cesira, infatti, rimasta vedova, è costretta, a causa della guerra, a lasciare Roma con sua figlia Rosetta per rifugiarsi in campagna. Le due semplici donne devono ripetutamente affrontare situazioni difficili, come ad esempio furti, mancanza di cibo e beni materiali, che risultano essenziali per la sopravvivenza, ma soprattutto subiscono la violenza sessuale. Tutto ciò può essere paragonabile alla guerra stessa, che produce i suoi effetti immancabilmente all'interno di ogni persona, rendendola insensibile ed egoista. Infatti, descrivendo la guerra dal loro punto di vista, Cesira e Rosetta continuano a sottolineare come la guerra diventi un'abitudine e come porti le persone a fare ciò che normalmente non farebbero mai, trasformandole completamente.
Nel romanzo le due donne delineano quindi la guerra non dal punto di vista militare, ma da quello di tutti i contadini e gli sfollati che non partecipano alla battaglia, ma ne subiscono gli effetti. Cesira descrive più volte, difatti, i paesaggi durante la guerra, abbandonati e desolati dell'Italia , colpita dalla carestia, dove la sola cosa che sembra continuare a vivere, anche se per poco, è la speranza.
In conclusione, è bene non dimenticare che gli uomini non sono i soli a vivere la guerra e che, nel retroscena, milioni di donne e bambini sono stati costretti a subire le crudeli conseguenze di questi accadimenti.
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